Dal 1975 anno di battesimo del protocollo TCP il termine “internet” ha colonizzato la nostra quotidianità, definendo a livello planetario le interconnessioni delle reti informatiche e la libera condivisione di informazioni in tempo reale, scavalcando barriere geopolitiche, socioculturali e anche generazionali, vista la facilità con cui, sempre più individui, utilizzano il web.
In sintesi, il monopolio dell’informazione di parte, è stato rapidamente scardinato dalla condivisione informatica, dagli stessi fruitori, portando un oggettivo benessere culturale – Ora chiunque può colmare dubbi o interrogativi, attingendo all’inesauribile serbatoio della rete e contestualmente alimentarlo con le proprie esperienze professionali o ricreative.
– E se oggi, anche nel campo energetico si concretizzasse questa epocale rivoluzione?
– Attingere e condividere energia elettrica dalle fonti naturali, senza preoccuparsi del dove e come, essendo diventato un bene universale facilmente disponibile per tutti.
Al singolo resterebbe solo la prerogativa tecnica economica di sostenere il servizio di interconnessione e stoccaggio, per la condivisione comune dell’energia elettrica.
Questa ardita ipotesi è lo scenario proposto da Jeremy Rifkin in una società a costo marginale zero, dove l’autoproduzione diffusa, di beni o servizi, emarginerà gli attuali monopolisti, perché inutili.
(continua…)
Clicca qui per leggere l’articolo completo in versione stampabile