Convivere in uno “Stato” fatto di palesi contraddizioni, se per molti è deleterio, per altri potrebbe essere fonte di ispirazione.
Regolamenti e ordinanze, elargite senza una visione d’insieme, spesso risultano vincolanti a livello locale, ma interpretabili in altre sedi.
POTERI FORTI E POTERI DEBOLI
Da sempre i tecnici si confrontano con gli artefici che impersonano e vincolano il decoro o l’estetica in ambito edilizio, potremmo additare un sovrintendente o un assessore, poco cambia, vista la generale conclamata mancanza di lungimiranza nel valutare modifiche o innovazioni.
Ma è evidente che per rendere funzionale un “palazzo” agli utilizzi ascrittigli, nelle varie epoche si sono imposte modifiche e stravolgimenti, reinterpretare l’esistente, era prioritario e discutere oggigiorno, se un sito dell’anno 1000 risulta “profanato” da interventi neoclassici, è opinabile come poter utilizzare l’illuminazione a Led in una facciata, per esaltarne nottetempo le forme.
Altresì, diventa interessante capire perché le “deroghe” in tema di impatto visivo, rilasciate ai condizionatori o ai ripetitori sino alle parabole, non contemplano apparati di auto-generazione da fonte rinnovabile, questi ultimi, sono tuttora esclusi a priori, da tutti i centri storici, per incompatibilità con il contestuale tessuto urbano esistente.
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