Come spesso accade per i contenitori a perdere, che si gettano, perché, il costo di un eventuale riutilizzo, non sarebbe economicamente interessante, anche in materia di consumi elettrici, si accettano perdite più o meno cospicue, per evitare l’utilizzo di interruttori o standby, pro risparmio energetico.
ma fattori di criticità economica e ambientale stimolano a modificare questo tipo di condotta
Si sono interessati in molti, e a ragione! L’utilizzo quotidiano dell’elettronica domestica, televisori, computer, e tanto altro, determinano prelievi occulti, che incidono sui costi di gestione.
Preoccuparsi di gestire una lavatrice in orari, in cui l’energia elettrica costa meno, fa sorridere, quando poi la sommatoria dei Watt prelevati dagli innumerevoli microutilizzi occulti, ad elettrodomestici spenti, incide drasticamente sulla bolletta.
Le aziende produttrici, stanno riqualificando, i loro prodotti, la platea dei consumatori, sensibilizzati sul tema, gradisce e approva! ma poi, in consuntivo, si verifica un paradosso! gli utenti, più acculturati, orientati all’acquisto in classe A+++ sono anche contestualmente i più voraci utilizzatori di apparecchi elettronici, rialzando, il consuntivo, dei consumi.
Ma allora, ricerca, informazione, stili di vita, tutto viene messo in discussione, compresa l’attenzione quotidiana, sugli sprechi di energia elettrica delle nostre case . . . . Assolutamente no!
L’importante è conoscere il valore dell’energia elettrica, che deve essere sempre prodotta nell’istante stesso che si consuma, questo comporta sfruttamento di materie prime naturali, non sempre rigenerabili, e ovviamente ricadute ambientali, sul territorio. Ecco il principale motivo di un consapevole efficientamento dei consumi, iniziando da quelli domestici.
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